Il parere di alcuni giovani ricercatori di vari atenei e ambiti disciplinari, che hanno partecipato a edizioni diverse della scuola CRS durante il percorso di dottorato. Alcuni di loro hanno preso parte, negli anni, a varie attività CRS condividendo la loro esperienza come testimoni CRS.

Paolo, post-doc Università degli Studi di Brescia:
«Oltre a un contenuto formativo di alto livello, il “metodo CRS” mi ha permesso di acquisire la consapevolezza della relazione come fondamento per una comunicazione efficace. In quest’ottica, l’esperienza della scuola CRS rappresenta secondo me un’occasione concreta attraverso cui acquisire questo stile».

Giada, post-doc Università Cattolica del Sacro Cuore – Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma:
«Partecipare alla scuola CRS mi ha offerto l’opportunità di capire veramente l’importanza dell’altro nella comunicazione, ridimensionando l’ego tanto (forse troppo) caro alla nostra società. Mi sembra che riuscire, con il tempo, a fare proprio questo concetto e a muoversi verso l’altro, abbia cambiato radicalmente il mio modo di vivere la comunicazione, nella ricerca scientifica, ma anche nella vita.

Secondo me, i dottorandi sono candidati ideali per la scuola CRS, trovandosi in una fase di passaggio nel proprio percorso di crescita e di lavoro, al termine della quale sono chiamati a raggiungere un livello di consapevolezza e autonomia nella ricerca, che prevede non solo il confronto con il mondo accademico o industriale, ma anche, più in generale, con la comunità scientifica.
La scuola CRS non mi ha insegnato solo le regole, mi ha fornito gli strumenti per relazionarmi con queste realtà, permettendomi di capire e decidere come, quando e quanto utilizzarli, nonché la libertà di sbagliare».

Simone, PhD, ricerca e sviluppo in azienda privata (Brescia):
«Ho partecipato a varie attività CRS e tutte mi hanno permesso di scrollarmi di dosso qualche certezza e di sperimentare il gusto di ricostruirmi».

Nicola: PhD, ricerca e sviluppo in azienda privata (Bologna):
«La formazione CRS è, secondo me, di importanza fondamentale per apprendere la comunicazione della ricerca scientifica, ma non solo. Sia la scuola, sia il corso, sono stati per me esperienze di vita unica. Mi hanno aiutato molto, anche nel mondo del lavoro».

Alessio, PhD, ricercatore – SR-Tiget, Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica (Milano):
«Credo che un giovane ricercatore dovrebbe partecipare a un’attività CRS per approfondire il significato e il senso da dare alla comunicazione e per ricevere “semi di dialogo”».